martedì 20 maggio 2014

Terrore...uuuuhh!


Il romanzo "Terrore" di Danila Comastri Montanari non è per niente imparentato con Dario Argento. State tranquilli! Qui la parola "terrore" si riferisce al periodo storico post-rivoluzione francese, quando la città era decorata con tricolori dappertutto: dai cappelli alle sciarpe, dagli stendardi ai festoni, dalle bandiere alle coccarde. Ai tempi cioè di Robespierre e compagnia bella. Cinque macabri delitti "infestano" la meravigliosa Parigi. Qualcuno si diverte a tagliar la testa alla gente (reazionaria e non) senza nessun processo prima. Voglio ricordare che sono gli anni della Ghigliottina. L'intreccio vede quindi un investigatore inventato intento a scoprire l'assassino. Nello sfondo fanno la loro comparsa dei personaggi veramente esistiti come la regina Maria Antonietta e suo figlio.
La conclusione? Arriva dopo circa 330 pagine! Come ogni buon giallo che si rispetti, l'assassino verrà smascherato! Non mancheranno feriti e colpi di scena!
Meno male che in Italia non c'è la pena di morte. Ma da noi non ci sono nemmeno più le prigioni...ohi ohi. Durante gli anni della "terreur" si sono uccise migliaia di persone, soprattutto politici e nobili. Il boia era la star del momento e la ghigliottina uno show da non perdere. Un'esagerazione spinta dall'odio, dalla vendetta e dalla fame. Poi è arrivato Napoleone, ma quella è un'altra storia...