Il romanzo "Terrore" di Danila Comastri Montanari non è per
niente imparentato con Dario Argento. State tranquilli! Qui la parola
"terrore" si riferisce al periodo storico post-rivoluzione francese,
quando la città era decorata con tricolori dappertutto: dai cappelli alle
sciarpe, dagli stendardi ai festoni, dalle bandiere alle coccarde. Ai tempi
cioè di Robespierre e compagnia bella. Cinque macabri delitti
"infestano" la meravigliosa Parigi. Qualcuno si diverte a tagliar la
testa alla gente (reazionaria e non) senza nessun processo prima. Voglio
ricordare che sono gli anni della Ghigliottina. L'intreccio vede quindi un
investigatore inventato intento a scoprire l'assassino. Nello sfondo fanno la
loro comparsa dei personaggi veramente esistiti come la regina Maria Antonietta
e suo figlio.
La conclusione? Arriva dopo circa 330 pagine! Come ogni buon giallo
che si rispetti, l'assassino verrà smascherato! Non mancheranno feriti e colpi
di scena!
Meno male che in Italia non c'è la pena di morte. Ma da noi non ci
sono nemmeno più le prigioni...ohi ohi. Durante gli anni della "terreur"
si sono uccise migliaia di persone, soprattutto politici e nobili. Il boia era
la star del momento e la ghigliottina uno show da non perdere. Un'esagerazione
spinta dall'odio, dalla vendetta e dalla fame. Poi è arrivato Napoleone, ma
quella è un'altra storia...
Nessun commento:
Posta un commento