giovedì 19 dicembre 2013

Il linguaggio segreto dei neonati

Care mammine e cari papini,
oggi vi parlo del libro di Tracy Hogg "Il linguaggio segreto dei neonati". E' come una Bibbia per i futuri genitori. Il volumetto spiega come interpretare i bebè, i loro pianti e i loro movimenti. E' super interessante, poi però non so quanto nella pratica, i suoi consigli rimangano.
Secondo lei c'è un pianto per ogni situazione: quando il bimbo ha fame, quando ha sonno, quando ha le coliche....
Al corso preparto da una parte, mi consigliano di informarmi e di leggere libri riguardanti la maternità; dall'altra, mi dicono di non credere a tutto ciò che viene scritto. Alla fine, è con l'esperienza che si giocherà tutto. Ok i consigli, ma nessuno ha e può avere la ricetta per essere una super mamma! Intanto, si prova...

lunedì 16 dicembre 2013

L'altra donna

Cari blogger e non blogger,
oggi vi parlo di tre racconti della scrittrice Doris Lessing. Senza farlo apposta, ho scelto il suo libro in biblioteca appena 2 giorni dopo la sua morte. Una coincidenza.
In ogni racconto la protagonista è una donna e che donna!!
Nel primo la donna in questione perde sua madre in un incidente. L'evento la scombussola così tanto che decide di non sposarsi più. Successivamente, si innamora, oserei dire, della persona sbagliata: del tipico bello e interessante, ma già sposato....
La seconda donna è un'inglese che va a vivere in Africa. Il suo modo di comportarsi con la servitù è molto aperto. Non accetta come gli altri Bianchi sfruttino i Neri e li maltrattino. Lei è diversa, ma per questo si farà dei nemici.
La terza donna ha un marito e un figlio fissati con la ricerca dell'Oro! Il marito sacrifica la fattoria e i campi per andare a scavare filoni e miniere in cerca del metallo giallo, ma senza successo. La moglie deve subire tutto, soprattutto gli alti e i bassi dell'umore. Alla fine sarà il figlio a trovare qualche pepita nell'unico punto in cui il padre non aveva intenzione di usare il piccone.
Lo stile di Lessing è intrigante e mordace.Ti prende con le sue descrizioni, con il suo realismo e con la curiosità di sapere come andrà a finire. I racconti parlano di tre donne diverse, tutte e tre forti. Un po' ci si immedesima, un po' si vorrebbe non essere come loro cioè non essere vittime consapevoli o inconsapevoli di altri uomini o di un'intera società.
Alla fine della lettura, resta un certo amaro in bocca, come di sconfitta. Nei racconti manca il riscatto dell'essere femminile e un po' questo a me dispiace.

venerdì 22 novembre 2013

La rabbia e l'orgoglio

Cari lettori a go-go,
oggi vi presento uno dei libri di Oriana Fallaci "La rabbia e l'orgoglio".
Vi chiederete da cosa sono causati questi due sentimenti...molto semplice: dall'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre.
La scrittrice difende con le unghie e con i denti il paese in cui si è auto-esiliata, ossia l'America, e attacca i talebani e tutta la compagnia di Obama Bin Laden.
Lei è stata in diversi paesi arabi e ha anche intervistato Arafat, ecc. Ciò che l'ha sempre colpita è la condizione sottomessa delle donne in quei posti e la mancanza di libertà in generale.
Secondo lei, una tragedia del genere è imperdonabile.
Il romanzo, che è più un lungo articolo di fondo con una premessa che occupa la metà del libricino, è stato scritto in modo veloce e graffiante.
Si tratta veramente di un urlo contro tutti i terroristi e tutti i chador e contro quei sistemi democratico-liberali che ingenuamente lasciano entrare troppa gente pericolosa.
A me non piace come la Fallaci generalizza. Non si può vedere tutto il male da una parte sola.
Nessuno è santo, nemmeno gli Stati Uniti d'America. Con ciò non scuso nessun attacco terroristico né di ieri, né di oggi, né di domani!!

domenica 17 novembre 2013

I vagabondi del Dharma

Cari lettori e lettrici di post,
rieccomi a parlarvi di un altro romanzo interessante di cui consiglio la lettura.
Si tratta de "I vagabondi del Dharma" (1958) di Jack Kerouac. Sì proprio lui: quello che ha scritto "On the Road"; quello che ha coniato il termine "beat generation"; quello che è andato per il mondo e, prima ancora, ha girato per gli Stati Uniti.
Questo suo libro racconta di un personaggio, amante del buddismo, che nella vita non fa niente...o meglio, non fa ciò che la maggior parte della gente fa ogni giorno.
Lui non lavora, non ha fissa dimora, mangia quando capita e viaggia abusivamente salendo sui treni merci.
Gli piace viaggiare e scalare le montagne. Cerca luoghi per meditare e starsene in pace. Con gli amici, passa il tempo bevendo bibite poco sane e facendo delle orge...il bello è che sono le ragazze stesse a proporre questo tipo di usanza.
Un libro che parte bene, diventa noioso verso la metà e finisce (per fortuna) lasciando un po' di delusione.
ps. Non si legge mai che i personaggi facciano la doccia...spero che sia una dimenticanza voluta dall'autore!!
Non ci sono più i vagabondi di una volta...
Il personaggio del libro di Kerouac è nel suo insieme affascinante, giovane e coraggioso. Non chiede l'elemosina, ma s'inventa qualche occupazione come tagliare la legna o fare da guida turistica. Ama fare l'autostop...Mi chiedo chi oggi oserebbe far salire uno sconosciuto sulla sua auto! Inoltre, è generoso nei confronti degli altri barboni. Condivide con loro la cena (carne secca, noci e un po' di formaggio) e, soprattutto, li ascolta.
Alla fine, se fai del bene, prima o poi ti ritorna moltiplicato per dieci. Credo e spero!

venerdì 8 novembre 2013

La locandiera

Cari attori e care attrici,
oggi vi presento, diversamente dalle altre volte, una commedia invece di un romanzo.
Parliamo de "La locandiera" di Carlo Goldoni.
La storia parla di una Mirandolina che non sopporta che gli uomini le mettano i piedi in testa (ed ha ragione). Così, prepara un piano...vuole a tutti i costi far soffrire il Cavaliere, ospite del suo albergo. Come fare? Molto semplice...con un abile giochetto riuscirà a farlo innamorare di lei, poi sul più bello
gli rivelerà che non è interessata a lui e che non ha la minima intenzione di sposarlo. Lui ci resta un po' male (la maledice anche), ma cosa può farci?
Ammetto che il comportamento di Mirandolina è un po' cattivello. La definiremmo oggi una "grandissima stronza", ma alla fine le sue intenzioni sono buone. Vuole dare una lezione al Cavaliere in modo che possa imparare a comportarsi meglio in futuro con le altre donne. All'asprezza, lei ha risposto con la civetteria.
Termino con una frase pronunciata dalla locandiera verso la fine del terzo atto: "Il più certo segno d'amore è quello della gelosia, e chi non sente la gelosia, certamente non ama."
 

giovedì 7 novembre 2013

Quel che c'è nel mio cuore....tanto spazio!!

Cari internauti,
oggi vi presento il romanzo di Marcela Serrano, "Quel che c'è nel mio cuore".
Posso dire che l'autrice è della stessa generazione di Isabel Allende nonché della stessa nazione cilena.
Quindi, nel suo libro si sente la sofferenza di un paese vissuto sotto la dittatura. Ma la storia non parla del Cile, bensì del Messico, della regione del Chiapas dove i zapatistas (rivoluzionari) si ribellano contro il potere.
La protagonista, essendo giornalista e amica di una di questi combattenti, si trova invischiata in situazioni pochi piacevoli tra cui anche un sequestro!
Il finale è un lieto fine oppure no? Non sarò io a dirvelo, fate uno sforzo e leggete!

Cosa c'è nel cuore di ognuno di voi? Gioia? Tristezza? Preoccupazione?
E' importante saperlo, è importante conoscere se stessi, per meglio relazionarsi con gli altri e con il mondo.
In questo momento io ho tanta nostalgia. Mi manca tanto una persona, un luogo, una situazione e un progetto da realizzare.
E voi? Provate per una volta a non leggere su carta, ma nel vostro intimo...scoprirete che il più bel romanzo è quello scritto con le emozioni del cuore!!!

venerdì 25 ottobre 2013

Viaggio a Roma per ritrovare...

Cari lettori di scrittori italiani,
oggi vi parlo brevemente di uno dei romanzi di Alberto Moravia "Il viaggio a Roma".
Non avevo mai letto niente di questo autore.
Devo dire che apprezzo il suo stile, scorrevole e veloce.
La storia mi ha lasciato un po' perplessa. Mi ha fatto lo stesso effetto del film con la Kidman "Stoker"!
Il protagonista da Parigi va a Roma per ritrovare suo padre dopo 15 anni. La madre è morta da tempo, ma vive più che mai nei ricordi del ragazzo. In ogni donna che il giovane incontra, ritrova la figura materna e il desiderio un po' incestuoso di possederla.
Di Roma se ne parla ben poco. Fa leggermente da sfondo al vero centro che è il ragazzo e la ricerca di se stesso.
C'è il detto secondo cui le figlie ricercano nella figura del compagno, certi caratteri del padre. Forse questo vale anche per i figli con le madri.
Non so se sia tanto vero, ma penso che una volta adulti bisogna un po' distaccarsi dalle gonne della mamma e dal gilet del papà. Non sto dicendo di rinnegarlo! Semplicemente che il loro modo di vedere la vita, a volte, condiziona troppo la nostra esistenza. Dobbiamo essere capaci di creare il nostro pensiero liberamente e di prendere delle decisioni per il nostro bene. Non dobbiamo essere burattini di nessuno. Sappiamo di avere delle radici a cui possiamo sempre fare affidamento, ma poi bisogna puntare verso altri orizzonti e farcela da soli.

giovedì 24 ottobre 2013

Due innamorate, ma milioni di complicanze

Cari amici e amiche dal cuore più o meno tenero,
oggi tocca alla recensione del romanzo di Lawrence "Two lovers", ossia "Due innamorate" o "Donne innamorate".
La storia è abbastanza movimentata, ma serve soprattutto a far trasparire le idee politico-sociali dell'autore o almeno di una parte della società londinese all'inizio del'900.
Ci sono due sorelle che si innamorano di due uomini. Fin qui niente di strano...
Però uno dei due uomini aspira a un amore spirituale e non tanto fisico (e lei non ne è molto felice) e l'altro ha un animo ribelle e inquieto (e lei ne ha un po' paura).
In alcune pagine, si suggerisce anche che una soluzione alternativa o parallela al matrimonio potrebbe essere un'unione omosessuale.
Il finale mi ha stupito notevolmente. Forse un po' troppo sbrigativo rispetto alle oltre 600 pagine di tutto il racconto. A voi di scoprirlo.
Ma quanto bello è l'amore? Ma quanto male fa l'amore?
Prima o poi tutti si innamorano e iniziano a provare quella morsa allo stomaco, quell'euforia convulsa e quella malinconia poetica.
Non voglio fare l'errore che hanno fatto le due protagoniste del libro (Gudrun e Ursula) e cioè di usare il matrimonio come scappatoia alla noia, alla mondanità o solo per dimostrare a se stesse quanto valgono. Entrambe possono essere autonome con il loro lavoro eppure ricercano l'amore, non per la bellezza del puro sentimento, ma per completare la loro sete di perfezione.
Fate attenzione. Il vero innamoramento punge come una spina di una rosa.

giovedì 10 ottobre 2013

I sensi incantati di un uomo parmigiano

Cari sensitivi,
oggi vi parlerò di uno dei romanzi di Alberto Bevilacqua intitolato "I sensi incantati".
La storia è molto strana. In effetti sembra che non succeda mai niente.
Il protagonista, che è anche l'autore, ha una crisi depressiva che gli impedisce di scrivere.
L'incontro con una donna con poteri premonitori gli farà tornare la voglia di ricordare il suo passato a Parma (città natale) e di riprendere in mano il suo destino.
Personalmente non ho mai avuto poteri magici.
Anch'io sogno come tutti, ma sogno più che altro eventi già successi più che morti future o prossimi incontri.
Concordo con il fatto che a volte la vita si ferma come un'auto allo Stop. Mettiamo la prima, ma ad ogni tentativo la macchina s'ingolfa e non procede. Ci guardiamo attorno con un'aria sperduta fino a quando, o arriva un vigile severo o arriva un'altra auto dalla quale scende un "angelo" che ci darà un passaggio e che ci riporterà alla meta. Sì perché a volte non siamo noi "sbagliati", ma è l'auto su cui viaggiamo che è inadeguata o la strada che percorriamo che è troppo complicata. Allora ecco l'"angelo" che sa darci la forza per cambiare percorso o per cambiare il modo in cui procedere giorno dopo giorno. 

lunedì 7 ottobre 2013

Il vecchio e il mare; il mare e il vecchio

Cari lettori,
sono passati pochi giorni dalla tragedia di Lampedusa. Più di 190 morti annegati...
A loro va la mia preghiera nella speranza che si faccia presto qualcosa per impedire altri incidenti per coloro che cercano di raggiungere la nostra "amara terra".
Il libro di cui parlo oggi parla per l'appunto del mare...tomba per alcuni...via della speranza per altri...Si tratta di uno dei capolavori di Ernest Hemingway "Il vecchio e il mare".
Non è molto lungo da leggere e in certe parti si sente proprio il piacere o il peso dell'attesa in alto mare.
Il libro racconta la storia di un vecchio pescatore che si è messo in testa di dover pescare a tutti i costi un grosso pesce!! Vuole quello e solo quello...ma cosa sarà disposto a fare per ottenerlo?
Spesso siamo anche noi come il pescatore. Ci fissiamo su una cosa e facciamo tutto per raggiungere quello scopo, dimenticando altri bisogni e a volte le persone che ci stanno vicino. Ma chi è quel grosso pesce che ci perseguita notte e giorno? Che nome gli possiamo dare?
In generale, potremmo dire che il racconto rappresenta una battaglia tra l'uomo e la natura, una natura che ci sfida a volte e che noi vogliamo dominare con i nostri semplici mezzi. Finché si tratta di un grosso pesce, è ancora fattibile, ma quando si tratta di un uragano, di un terremoto o di un'alluvione, tutto cambia e in quel caso, bisogna "inginocchiarsi" davanti a chi è più forte di noi.

domenica 29 settembre 2013

A cuccia vampiro!

Cari lettori di blog senza volto,
oggi parliamo della serie Twilight. Io ho tutti e quattro i volumi della Meyer. Li ho ricevuti per Natale da mia sorella. Non so perché me li abbia regalati, in quanto dovrebbe sapere che il mio genere non è tanto il fantasy.
Comunque, me li sono letti tutti e devo dire che apprezzo l'inventiva della scrittrice anche se sono sicura che si è ispirata a qualche romanzo già scritto. I vampiri "esistevano" già nella letteratura.
Il primo volume è molto appassionante...sarà perché mi ricorda un Harmony o perché semplicemente si descrive l'inizio di un amore.
Nel secondo e nel terzo appare anche il lupo mannaro, ma è troppo figo e gentile per essere scelto da Bella.
Infine, il quarto libro è spesso quanto un mattone e pesante nella lettura...E' più entusiasmante leggere un ricettario. Ci sono poche azioni interessanti e bisogna leggere pagine e pagine prima di trovarle.
Adesso che inizia l'autunno, l'atmosfera un po' macabra fa al caso giusto.
Di vampiri e di lupi con le zanne ne vedo ben pochi in giro, mentre di Bella ne è pieno l'universo.
La ragazza che si innamora del bello, ma cattivo e pericoloso; che si intestardisce in un amore impossibile e che farebbe qualsiasi sacrificio per restare con il suo amato è abbastanza tipico del sesso femminile.
Leggendo sui giornali, certi uomini non si fermano più a qualche insulto, a qualche "succhiatina" nel conto in banca della consorte, ma diventano molto più violenti di qualsiasi bestia fantasiosa.
Donne state attente e non fate le martiri, non ne vale la pena!
Non tutti gli uomini sono come la famiglia di Edward Cullen che sa trattenersi nel fare del male.
Scappate al primo campanello di allarme, ne vale della vostra vita e di quella dei vostri figli.

sabato 21 settembre 2013

Il piccolo principe affascina ancora

Ciao lettori e ciao lettrici,
oggi tocca a "Il piccolo principe" di Saint-Exupéry.
Molto probabilmente ognuno di voi l'avrà già letto e riletto.
E' un libro solo apparentemente per bambini in cui un bimbo viaggia per lo spazio e conosce vari personaggi passando da un pianeta all'altro.
Come non dimenticare l'uomo ubriaco? La volpe da addomesticare? La rosa da proteggere? Il serpente che ingoia un elefante e che assomiglia ad un cappello? Il contabile che non ha tempo per nessuno?
E' un libro molto sottile, ma di non facile lettura in quanto ogni frase ha un suo significato se non più di uno. I capitoli e i paragrafi sono intramezzati da delle illustrazioni dell'autore medesimo.
Durante la mia permanenza a Parigi andai ad uno spettacolo alla Défense in cui venivano proiettate delle immagini del libro e una voce registrata recitava il racconto. E' stato emozionante in quanto il tutto è stato accompagnato da fuochi d'artificio e da giochi di luce. Grazie sindaco.
Non so se oggi lo spirito del piccolo principe vive in qualcuno di noi. Il suo modo di meravigliarsi delle cose semplici e di andare all'essenziale è sempre meno manifesto in questi tempi moderni.
Tuttavia, ho capito che se si vuole andare in fondo alle cose e conoscere la verità è fondamentale porre delle domande; essere curiosi; non accontentarsi delle apparenze anche se ci sono comode.
Comunque, alcune cose restano e resteranno sempre incomprensibili, ma il mistero ha anche lui il suo fascino e il suo perché.
Vi auguro buona lettura, anzi buona rilettura perché secondo mia sorella, Il piccolo principe può essere riletto ogni 3/4 anni scoprendo sempre lati nuovi.
 

martedì 17 settembre 2013

Morale e belle ragazze

Ciao colleghi di blog,
oggi vi presento un libro molto carino e semplice con un intreccio ben costruito, di quelli che si ha voglia di leggere anche se si sta morendo di sonno.
Sto parlando di "Morale e belle ragazze" di Alexander Mccall Smith, uno scrittore bianco nato in Africa e che tratta del popolo del Botswana!
E' solo un caso se anche in questo libro c'è un'investigatrice. Non lo faccio apposta. La copertina tutta colorata mi ha attirata, ma non avrei mai immaginato che la signora Ramotswe (la protagonista) altri non fosse che la responsabile dell'agenzia femminile investigativa number 1 della capitale Gaborone.
Il racconto vede l'azione di donne che non hanno paura di nulla e che tirano avanti la baracca (come si suol dire). Non manca l'assistente bruttina e un po' sfigata, ma che al lavoro è una bomba di bravura.
I misteri sono tanti: l'arrivo di un bimbo che non parla e che odora di leone; delle candidate a un concorso di bellezza che sono quasi tutte delle criminali e un tentativo d'avvelenamento di un giovane maritino...
 
Mi piacerebbe molto partire per l'Africa, tuttavia so che sbaglio nel dire così. L'Africa non è tutta uguale anzi, ma non capisco perché mi viene naturale generalizzare. Il mio compagno gabonese mi sta facendo aprire gli occhi su questa realtà multietnica. Basti pensare all'incontrario: chi al giorno d'oggi direbbe "Ciao, mi chiamo Geronimo e sono europeo; vengo dall'Europa"? Quasi tutti sottolineerebbero il loro paese d'origine, la loro nazionalità! E allora perché ci stupiamo quando un africano fa lo stesso? Perché siamo ignoranti. Pretendiamo che tutti sappiano dove si trovi l'Italia, la Spagna o la Svezia e con quali paesi confinino, ma nessuno saprebbe dirmi dov'è lo Zimbabwe, con chi confina il Camerun o a cosa è vicino il Ruanda.
Siamo abituati a restare chiusi nella nostra ottica occidentale. La Storia che abbiamo studiato sui libri di scuola è stata scritta da bianchi, ma bisognerebbe anche leggere o ascoltare quella scritta dai neri per sapere tutta la verità!!

mercoledì 11 settembre 2013

Elementare Watson

Ciao Ciao,
oggi vi parlerò brevemente del primo libro della serie di Sherlock Holmes di Conan Doyle "Uno studio in rosso".
Holmes è davvero uno svitato, di quelli che al giorno d'oggi chiameremmo Fuori di testa. Eppure una cosa bene la sa fare: investigare e trovare gli assassini e non lo fa tanto attraverso interrogatori o accuse, ma attraverso l'osservazione. Sì perché gli basta guardare la scena del delitto per scoprire l'assassino.
Watson è un medico molto sfigato. Ferito in guerra, non sa più tanto cosa fare della sua vita. Ma per fortuna arriva Holmes! Con lui vivrà momenti emozionanti tanto che gli verrà voglia di metterli per iscritto.
La sola delusione è che in questo primo numero Holmes non dice mai la frase celebre "Elementare Watson". Sarà per un'altra volta.
Vi consiglio di leggere la biografia dell'autore..ha avuto una vita del tipo droga, alcol et rock'n'roll. Non so se con sesso incluso oppure no.
Ps. il personaggio letterario di Holmes è magrissimo e altissimo. Non corrisponde all'affascinante attore del film di Guy Ritchie.
 
Oggi Holmes è diventato un modello.
Csi e compagnia bella scoprono il colpevole su basi scientifiche ed è quello che faceva Holmes.
Solo che Holmes faceva esperimenti su se stesso, mentre a Csi in un laboratorio protetti da camice ed occhialini.
Ma almeno con Holmes si è sicuri che il caso verrà chiuso e risolto. Un po' meno nella realtà. Mesi e mesi di ricerche per trovare solo dei sospettati e intanto il vero assassino continua a passeggiare tranquillo per la città. E se anche lo si arresta, il processo lunghissimo e i bravi avvocati faranno in modo che mai andrà in galera. Ma che ingiustizia però!!

lunedì 9 settembre 2013

Casinò Royal: les jeux sont faits

Ciao a tutti,
trascorso un buon fine settimana? L'ultimo caldo della stagione?
Io mi sono goduta la fiera del mio paese con tanto di sfilata ieri sera. E' l'occasione giusta per fare del spetteguless.
Oggi vi parlerò del primo libro in cui compare l'agente speciale 007 di Ian Fleming: "Casinò Royal".
Sicuramente qualcuno di voi avrà visto il film col figone. Bhé nel libro non si specifica se è bello o brutto e nemmeno se con le donne ci sa fare. Certo, verso la fine del romanzo Bond riesce a conquistare una fanciulla radiosa ma...Se leggete il libro, capirete.
Gran parte della vicenda si svolge in un Casinò appunto nel nord della Francia. Bond è alle prese con un ricco magnate indebitato a cui deve togliere ancora più soldi giocando alla roulette in modo che il tizio smetta di aiutare una società segreta russa.
Non mancano i colpi di scena oltre che i colpi sul corpo del povero James. Sì perché il personaggio è astuto, ma fisicamente ancora impreparato e subisce durante due o tre pagine delle torture pesanti che colpiscono la sua parte fisica più delicata e più maschile...mi avete capito spero?
Questo libretto è veramente consigliato per una lettura estiva. Non impegna troppo ma tiene col fiato sospeso.
 
E al giorno d'oggi?
Vi posso dire che il Casino Reale per il nostro paese è la crisi...
Quella economica è ben evidente, ma essendo tornata da poco dalla Francia, secondo me il casino è più politico. Alla tv sento e vedo parlare una marmaglia di politici i quali hanno poche idee e tante critiche.
Un altro casino è quello dell'Imu. Ce l'hanno tolto dalle bal....dalle scatole, ma per darci un'altra mazzata (pronuncia "mazzeit"), questa volta all'inglese così sembra tutto più fashion: Service Tax. Non si tratta di un trasporto gratuito, ma di un'altra tassa ancora più temibile....
L'ultimo casino è quello della disoccupazione e quello delle pensioni. Di quest'ultimo non se ne parla più tanto, ma vi posso consigliare di risparmiare qualcosina per la vostra vecchiaia perché la vedo dura.
Mi dispiace se sembro troppo pessimista. Non è proprio così. Sono solo realista e vorrei contribuire anch'io al cambiamento per salvare il mio Bel Paese!

sabato 7 settembre 2013

A ciascuno il suo

Cari lettori,
ho finito di leggere un altro libro. Questa volta in un giorno.
Saranno state le sole 150 pagine del volume o i margini di 3 cm ad ogni pagina?
Io credo che sia dovuto alle capacità "scorrevoli" di Leonardo Sciascia. Il romanzo a cui faccio riferimento è "A ciascuno il suo". Ve lo consiglio di cuore.
L'atmosfera è un po' quella di " Cronaca di una morte annunciata" di Marquez. Anche qui c'è la morte apparentemente di due persone normalissime e innocenti. Ma il professor Laurana sente puzza di bruciato e così decide di investigare. Laurana manca di tutto. Le sue indagini sono lente e timide. Gli manca il fascino e l'accento di Montalbano; non ha per nulla l'atletismo e il sex appeal del Commissario Manara; non ha la furbizia e l'intuito di Sherlock Holmes...Insomma, ha solo un po' di fortuna di porre le domande giuste a delle giuste persone. Per il resto, ha la simpatia di Jessica Fletcher, ossia sottozero.
Sciascia scrive in modo da non stancare mai il lettore. Nel suo testo non inserisce troppe descrizioni, ma lascia più spazio ai dialoghi. Sembra di diventare uno dei paesani del protagonista, uno di loro.
La fine a sorpresa è assicurata!!!
Ambrogio?? Mi è proprio venuta voglia di leggermi un altro pezzo di Sciascia...ma cosa hai capito? No, no Shasha stilista...mi riferisco allo scrittore siculo...quello della civetta...
Uno si chiederà: " Ma che vuol dire A ciascuno il suo?"
Bella domanda...Leggendo la storia, potrei intuire che si riferisca al Destino...ma non è per niente chiaro.
Certo è che si tratta di un titolo egualitario, decisamente democratico.
Si potrebbe tentare di fare un gioco e di completarlo..
- A ciascuno il suo lavoro....peccato che non ce ne sia nemmeno l'ombra. Non posso nemmeno più dire che nei peggiori dei casi andrò a fare la postina, perché ormai nemmeno le poste assumono più.
- A ciascuno il suo pane...peccato che ormai ci si è convinti che il pane faccia ingrassare e gonfi. E poi chi si accontenta più di solo pane? Lo dice anche il Vangelo...
- A ciascuno il suo posto...sì ma come si fa ad ottenerlo? Sempre più a morsi o facendo a botte o spingendo o minacciando oppure con una bella raccomandazione!
- A ciascuno il suo fardello.. o per dirla meglio, ognuno deve sopportare le sue pene che non sono mai uguali a quelle di un altro e anche se c'è chi si lamenta tanto, ciò non vuol dire che soffra di più. Diffidate dalle apparenze e provate Sciascia, l'unico e originale.

venerdì 6 settembre 2013

La nausea ha un suo perché..

Cari amici e care amiche,
dopo un anno di silenzio rieccomi qui a riprendere la scrittura. Diciamo che non ho mai smesso di battere al computer e dopo due romanzi, mi preparo a redigere il terzo.
Il callo che avevo all'anulare a forza di tenere in mano una penna, è emigrato verso le estremità delle dita. Non sono proprio calli, ma pelle indurita da "lubrificare" più spesso.
Tante cose sono successe dopo che ebbi finito di scrivere l'altro blog "Tutti pazzi per l'erasmus" ed ora ritorno con altri post tutti per voi.
 
Avete mai letto o tentato di leggere la nausea di Jean-Paul Sartre?? Sartre non fu un sarto anche se avrebbe potuto..fu uno scrittore esistenzialista il cui pensiero non andrebbe d'accordo con quello del nostro Benigni "La vita è bella".
Se leggete il libro, capirete a quale nausea lui si riferisce. Non vi svelo niente. Non vi voglio togliere il piacere (senza nessun riferimento a quello d'annunziano).
Neanche il Prokinyl avrebbe potuto risolvergli il problema. Pover uomo.
Quando la vita sembra non avere più un senso, è difficile non avere l'angoscia. Certo, non siamo più negli anni 30, ma vi posso garantire che la crisi umana e materiale è ancora presente oggigiorno.
 
Io ho vissuto la nausea di Sartre in modo diverso. L'ho proprio sentita fisicamente. Che goduria!
Tranquilli, non mi sono mai ubriacata. L'alcol ed io siamo incompatibili, tranne con il Fragolino e l'Anima Nera.
Da 4 mesi aspetto un bimbo!!!! Sono troppo felice!!
Ma vi posso garantire che ci sono momenti un pochino più difficili e uno di questi è la nausea mattutina durante i primi tre mesi!!!
La nausea è quel senso di vomito (ma senza necessariamente voler vomitare) che ti accompagna durante i tuoi spostamenti. Io mi aggiravo per casa con un sacchettino di plastica in tasca pronta a qualsiasi evenienza. La sentivo venire già a letto, quatta quatta risalire lo stomaco...provocarti un'alitosi potente e fermarsi lì, tra lo sterno e il cardias.
Avevo la sensazione di avere l'aspetto di quel mostriciattolo verde del film "Ghostbusters", ma senza tutti quei rotolini di grasso.

Per fortuna la signorina nausea non mi veniva a trovare tutti i giorni.
Inoltre, durante la gravidanza, il mio olfatto si è sviluppato enormemente. Ho un nuovo superpotere!! Sento gli odori e soprattutto le puzze a chilometri di distanza e non posso sopportare di vedere le cose troppo sporche. Bleah, che ribrezzo! Ho una particolare capacità di sentire l'odore di olio fritto e di grasso..
Leggendo qua e là ho saputo dare un senso a queste nausee: l'utero si sta ingrandendo per ospitare una nuova vita e ha bisogno di spazio. Ecco allora spingere verso l'alto provocando delle compressioni sullo stomaco o verso il basso provocando stimoli ripetuti di andare in bagno e cistiti.
 
E a voi che cosa vi fa venire la nausea? Spero non il vostro compagno o la vostra compagna. Come fate a combatterla?