Cari lettori che non vi siete ancora liquefatti al sole, oggi vi
parlerò del romanzo di Gabriele d'Annunzio "Notturno". Già solo il
titolo mi dà un senso di frescura...
E' un libro che racconta le avventure belliche dello stesso D'Annunzio
prima di quel catastrofico incidente che gli fece perdere quasi del tutto la
vista.
Colpiscono le metafore e le similitudini dell'autore. Si tratta di
un'opera in prosa ma con un profumo poetico che rima bene con il profondo animo
dello scrittore.
Non posso capire la sofferenza di
D'Annunzio nel dover rimanere bloccato a letto, al buio, per poter avere un po'
di sollievo agli occhi. Inoltre, se penso che le cure a quel tempo non erano all'avanguardia
come oggi, provo una gran pena per quell'uomo. Comunque, la guerra sarà virile
quanto volete, ma rovina tutto e tutti.
Mi ha colpito molto il finale, ma non per la ragione che pensate voi...sull'ultima pagina, ecco comparire a penna rosa, scritta da chissà quale cuore innamorato "fabrizio ti amo, '88"!!!
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