Cari
sfogliatori di pagine il romanzo che vi presento questa settimana è un classico
della letteratura italiana. Sto parlando de “IL PIACERE” di Gabriele d’Annunzio.
Non ditemi che non avete mai sentito questo titolo? Posso capire che non tutti avranno
letto l'opera (se non perché obbligati da un professore occhialuto) ma penso che una
volta nella vostra vita avrete sentito parlare di Andrea Sperelli….
La storia è
molto semplice. Sperelli è una specie di dandy che non lavora (ovviamente) e
che s’innamora prima di Elena e poi di Maria…
No, No, No! Questo
romanzo non è per niente paragonabile a 50 sfumature “d’arcobaleno”. “Il piacere”
può essere tutto quello che volete: pesante, lungo, scritto in maniera forbita,
descrittivo, ecc. ma non è per nulla volgare!!! Non c’è mai un momento hot…
(per questo l’opera mi ha un po’ delusa…eheheh).
Il piacere
non è tanto nell’atto in sé ma nel desiderio sfrenato di possedere la donna che
invade tutti i nostri pensieri.
Il piacere è
inoltre ottenuto non solo nell’ambito amoroso ma anche in quello dell’arte e
dell’estetica. Sperelli è un aristocratico, quindi ricco e la sua casa è colma
di opere d’arte, di arredi pregiati. Il protagonista ama circondarsi di cose
belle.
Il libro non
è maluccio; ha uno stile del secolo scorso. Certo, non lo si riesce a leggere
tutto d’un fiato…ehehe!! Alla fine Sperelli mi fa anche pena. Ha la sfortuna d’innamorarsi
di donne sposate… però che frasi d’amore che dice… c’è da svenirgli ai piedi
appena apre bocca…
sentito certo, ma letto mai. D'Annunzio non mi ha mai ispirato, troppo fascista per i miei gusti
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