venerdì 22 novembre 2013

La rabbia e l'orgoglio

Cari lettori a go-go,
oggi vi presento uno dei libri di Oriana Fallaci "La rabbia e l'orgoglio".
Vi chiederete da cosa sono causati questi due sentimenti...molto semplice: dall'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre.
La scrittrice difende con le unghie e con i denti il paese in cui si è auto-esiliata, ossia l'America, e attacca i talebani e tutta la compagnia di Obama Bin Laden.
Lei è stata in diversi paesi arabi e ha anche intervistato Arafat, ecc. Ciò che l'ha sempre colpita è la condizione sottomessa delle donne in quei posti e la mancanza di libertà in generale.
Secondo lei, una tragedia del genere è imperdonabile.
Il romanzo, che è più un lungo articolo di fondo con una premessa che occupa la metà del libricino, è stato scritto in modo veloce e graffiante.
Si tratta veramente di un urlo contro tutti i terroristi e tutti i chador e contro quei sistemi democratico-liberali che ingenuamente lasciano entrare troppa gente pericolosa.
A me non piace come la Fallaci generalizza. Non si può vedere tutto il male da una parte sola.
Nessuno è santo, nemmeno gli Stati Uniti d'America. Con ciò non scuso nessun attacco terroristico né di ieri, né di oggi, né di domani!!

domenica 17 novembre 2013

I vagabondi del Dharma

Cari lettori e lettrici di post,
rieccomi a parlarvi di un altro romanzo interessante di cui consiglio la lettura.
Si tratta de "I vagabondi del Dharma" (1958) di Jack Kerouac. Sì proprio lui: quello che ha scritto "On the Road"; quello che ha coniato il termine "beat generation"; quello che è andato per il mondo e, prima ancora, ha girato per gli Stati Uniti.
Questo suo libro racconta di un personaggio, amante del buddismo, che nella vita non fa niente...o meglio, non fa ciò che la maggior parte della gente fa ogni giorno.
Lui non lavora, non ha fissa dimora, mangia quando capita e viaggia abusivamente salendo sui treni merci.
Gli piace viaggiare e scalare le montagne. Cerca luoghi per meditare e starsene in pace. Con gli amici, passa il tempo bevendo bibite poco sane e facendo delle orge...il bello è che sono le ragazze stesse a proporre questo tipo di usanza.
Un libro che parte bene, diventa noioso verso la metà e finisce (per fortuna) lasciando un po' di delusione.
ps. Non si legge mai che i personaggi facciano la doccia...spero che sia una dimenticanza voluta dall'autore!!
Non ci sono più i vagabondi di una volta...
Il personaggio del libro di Kerouac è nel suo insieme affascinante, giovane e coraggioso. Non chiede l'elemosina, ma s'inventa qualche occupazione come tagliare la legna o fare da guida turistica. Ama fare l'autostop...Mi chiedo chi oggi oserebbe far salire uno sconosciuto sulla sua auto! Inoltre, è generoso nei confronti degli altri barboni. Condivide con loro la cena (carne secca, noci e un po' di formaggio) e, soprattutto, li ascolta.
Alla fine, se fai del bene, prima o poi ti ritorna moltiplicato per dieci. Credo e spero!

venerdì 8 novembre 2013

La locandiera

Cari attori e care attrici,
oggi vi presento, diversamente dalle altre volte, una commedia invece di un romanzo.
Parliamo de "La locandiera" di Carlo Goldoni.
La storia parla di una Mirandolina che non sopporta che gli uomini le mettano i piedi in testa (ed ha ragione). Così, prepara un piano...vuole a tutti i costi far soffrire il Cavaliere, ospite del suo albergo. Come fare? Molto semplice...con un abile giochetto riuscirà a farlo innamorare di lei, poi sul più bello
gli rivelerà che non è interessata a lui e che non ha la minima intenzione di sposarlo. Lui ci resta un po' male (la maledice anche), ma cosa può farci?
Ammetto che il comportamento di Mirandolina è un po' cattivello. La definiremmo oggi una "grandissima stronza", ma alla fine le sue intenzioni sono buone. Vuole dare una lezione al Cavaliere in modo che possa imparare a comportarsi meglio in futuro con le altre donne. All'asprezza, lei ha risposto con la civetteria.
Termino con una frase pronunciata dalla locandiera verso la fine del terzo atto: "Il più certo segno d'amore è quello della gelosia, e chi non sente la gelosia, certamente non ama."
 

giovedì 7 novembre 2013

Quel che c'è nel mio cuore....tanto spazio!!

Cari internauti,
oggi vi presento il romanzo di Marcela Serrano, "Quel che c'è nel mio cuore".
Posso dire che l'autrice è della stessa generazione di Isabel Allende nonché della stessa nazione cilena.
Quindi, nel suo libro si sente la sofferenza di un paese vissuto sotto la dittatura. Ma la storia non parla del Cile, bensì del Messico, della regione del Chiapas dove i zapatistas (rivoluzionari) si ribellano contro il potere.
La protagonista, essendo giornalista e amica di una di questi combattenti, si trova invischiata in situazioni pochi piacevoli tra cui anche un sequestro!
Il finale è un lieto fine oppure no? Non sarò io a dirvelo, fate uno sforzo e leggete!

Cosa c'è nel cuore di ognuno di voi? Gioia? Tristezza? Preoccupazione?
E' importante saperlo, è importante conoscere se stessi, per meglio relazionarsi con gli altri e con il mondo.
In questo momento io ho tanta nostalgia. Mi manca tanto una persona, un luogo, una situazione e un progetto da realizzare.
E voi? Provate per una volta a non leggere su carta, ma nel vostro intimo...scoprirete che il più bel romanzo è quello scritto con le emozioni del cuore!!!