Cari amanti della carta stampata, ho appena finito di leggere “Donne
informate sui fatti” di Carlo Fruttero e ve ne faccio subito una breve
recensione.
Si tratta di un giallo, molto carino e poco impegnativo. In ogni
capitolo, è una donna che parla. Può essere la bidella, o la volontaria, o la
figlia, o la migliore amica, o la carabiniera, o la giornalista, o la barista…
Tra di loro si nasconde un colpevole. Provate ad indovinare…
Non mancano gli uomini nella storia (Semeraro, Don Traversa, il
carabiniere, il rumeno, il padre), ma i loro movimenti e i loro ragionamenti (e
da quando gli uomini ragionano?) passano sempre attraverso il punto di vista di
una donna. I loro sentimenti e le loro motivazioni sono sempre filtrati e il “passino”
sta in mano al gentil sesso.
Chi è stato a uccidere Milena, un’ex prostituta rumena, e a gettarla
in un fosso con gli indumenti da squillo addosso, appena fuori Torino?
A dir la verità mi sembra che l’intento dell’autore non sia quello di
coinvolgere il lettore nelle indagini. Leggendo, non cresce la voglia di scoprire
il responsabile del crimine, ma ci si diverte a scoprire le paranoie e i
segreti di ciascuna donna implicata. Non oserei definire questo libro “un
giallo”. Si avvicina di più a un romanzo rosa, ma con un po’ di grigio in
mezzo. Ehehe!
Mi stupisco spesso di come certi scrittori uomini riescano così bene a
rappresentare e a far parlare il mondo femminile, a volte meglio di certe
autrici donne!
Fruttero non ha scoperto l’acqua calda. Le donne sanno sempre tutto o,
comunque, riescono sempre a venire a conoscenza della verità. Però, il loro difetto
è che si confidano a troppi e a volte a persone sbagliate. Risultato? Ciò che
sanno, li si riversa contro. Ahi, ahi, ahi!
io sono un grande appassionato di gialli e noir. ma Fruttero, e lo dico da torinese di provenienza, non mi è mai piaciuto tanto......
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