oggi vi parlerò di uno dei romanzi di Alberto Bevilacqua intitolato "I sensi incantati".
La storia è molto strana. In effetti sembra che non succeda mai niente.
Il protagonista, che è anche l'autore, ha una crisi depressiva che gli impedisce di scrivere.
L'incontro con una donna con poteri premonitori gli farà tornare la voglia di ricordare il suo passato a Parma (città natale) e di riprendere in mano il suo destino.
Personalmente non ho mai avuto poteri magici.
Anch'io sogno come tutti, ma sogno più che altro eventi già successi più che morti future o prossimi incontri.
Concordo con il fatto che a volte la vita si ferma come un'auto allo Stop. Mettiamo la prima, ma ad ogni tentativo la macchina s'ingolfa e non procede. Ci guardiamo attorno con un'aria sperduta fino a quando, o arriva un vigile severo o arriva un'altra auto dalla quale scende un "angelo" che ci darà un passaggio e che ci riporterà alla meta. Sì perché a volte non siamo noi "sbagliati", ma è l'auto su cui viaggiamo che è inadeguata o la strada che percorriamo che è troppo complicata. Allora ecco l'"angelo" che sa darci la forza per cambiare percorso o per cambiare il modo in cui procedere giorno dopo giorno.
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